Intervista a Maurizio Decollanz, conduttore di “REBUS-questioni di conoscenza”
4 min read1) Come, quando e perché ha cominciato ad interessarsi all’ufologia ed al mistero in generale?
A costo di sembrare banale devo rispondere: fin da bambino. Forse, come per molti della mia generazione, una grande influenza sullo sviluppo della fantasia l’ha avuta la serie animata Goldrake. La presenza di altre forme di vita nell’universo, la necessità di proteggere ciò che di bello abbiamo e il coraggio di Actarus mi hanno colpito profondamente. A 12 anni facevo il reporter del giornalino scolastico e andavo già a caccia di verità nascoste.
2) Se avesse la possibilità di risolvere definitivamente un grande enigma, quale sceglierebbe e perché?
Questa è una domanda difficile. I misteri che vorrei vedere risolti sono tantissimi. Vorrei conoscere tutta la verità sui casi JFK, Aldo Moro, 11 settembre. Vorrei venissero svelati definitivamente tutti i misteri sui casi di Enrico Mattei, delle stragi italiane, del terrorismo, della loggia P2, della morte di Calvi… L’elenco sarebbe lunghissimo. Ma se dovessi scegliere un solo caso, allora il mio indice punterebbe sulla Biblioteca Vaticana. Vorrei che una volta per tutte venissero messi a disposizione del sapere comune tutti i testi contenuti nei suoi sotterranei. È possibile che, tra quelle pagine, ci siano le risposte ai più grandi enigmi dell’Umanità.
3) Nel campo del Mistero, come in altri, ci sono i sostenitori di una tesi e gli oppositori. Anche nelle sue trasmissioni, giustamente, vengono invitati ospiti con pensieri opposti. Ognuno porta a suo supporto tesi, analisi e conclusioni. Ed ognuno sembra avere trovato una spiegazione certa, finché il suo oppositore non fa altrettanto ribaltando le conclusioni alle quali si era giunti. Come mai, per certi argomenti, non si riesce a trovare la parola fine?
La dialettica, specie se sostenuta da analisi tecniche e scientifiche, credo sia la base fondamentale per la ricerca della verità. Purtroppo, lo dico per esperienza, ritengo che non sempre sia un metodo infallibile. A volte diventa un modo per non giungere mai ad una conclusione. Succede solo nei casi più controversi però.
4) Quale o quali argomenti la scienza riuscirà, in futuro, a spiegare? Quali no?
Immagino che in futuro la scienza ci aiuterà a conoscere perfettamente il nostro corpo, il suo funzionamento e le sue dinamiche. Questa credo sia la più grande conquista che ci attende nel futuro. La speranza è che non diventi l’anticamera di distorsioni e aberrazioni della natura umana. Trovo difficile, invece, che la scienza ci aiuti a capire chi siamo e da dove veniamo.
5) A Rebus si è parlato di Ufo e Cerchi nel Grano, dei misteri delle Piramidi e dei Faraoni, di spiritismo, del Triangolo delle Bermuda… Quale tematica l’ha appassionata di più e come mai?
Tutte queste tematiche hanno per me un sottile filo rosso che le unisce. Dalla prima puntata di Rebus, in cui abbiamo affrontato le incongruenze nella ricostruzione dei fatti dell’11 settembre 2001, all’ultima, in cui ci siamo soffermati sui segreti che circondano l’ufologia, per noi si è sempre trattato di un unico grande argomento: la ricerca della verità. Quello che ripeto sempre durante la trasmissione è: “Vogliamo capire e conoscere: la verità ci muove, qualunque essa sia”.
6) c’è stato qualche argomento che avrebbe voluto trattare ma non c’è riuscito?
Moltissimi. Ma conto di riuscire a trattarli nel corso della prossima stagione televisiva.
7) Secondo lei, quale è il fenomeno che appassiona e coinvolge di più la gente?
Sono convinto che la ricerca della verità appassioni più dei reality show e più dei giochi a premi. Il numero più alto di spettatori li abbiamo avuti quando abbiamo trattato il sequestro Moro, i misteri della piramide di Cheope e i segreti sugli UFO.
8) Tra i numerosi ospiti in studio qualcuno l’ha colpita in maniera particolare?
Tutti. Rimango sempre molto ammirato di fronte a chi studia con costanza e passione per far luce su fatti misteriosi.
9) C’è un personaggio che vorrebbe avere ospite in studio al quale porre domande?
Mi sarebbe piaciuto moltissimo avere un faccia a faccia serrato con il regista Stanley Kubrick. Avrei voluto chiedergli qualcosa a proposito dell’allunaggio dell’Apollo 11.
10) Ci saranno novità per il prossimo anno a Rebus?
Stiamo facendo un bilancio di questa lusinghiera stagione televisiva che ci ha regalato grandi soddisfazioni. Odeon e il suo direttore dei programmi, Riccardo Pasini, avevano fatto una scommessa coraggiosa dedicando una prima serata a Rebus. La scommessa è stata vinta. Per il futuro, quindi, vedo pochi cambiamenti ma tante nuove tematiche da affrontare.
11) Perché, secondo lei, alla gente interessano così tanto i grandi enigmi del mondo? Fanno sognare, intimoriscono? Concedono un motivo di svago in un mondo forse un po’ troppo razionale e caotico?
La frenesia della vita moderna spesso ci intontisce. Accostarsi ai fatti irrisolti è un modo per tornare a vivere attivamente la propria esistenza. Un modo per sentirsi più vivi.
Luca Coradduzza
LINK:
Blog non ufficiale di Rebus
La trasmissione Rebus su Wikipedia
Lo screensot dalla pagina del blog di Maurizio nella quale segnala la nostra intervista!